Innovazione Informatica nella Formazione Creativa:

La Rivoluzione tecnologia della Scuola Le Grand Chic

Viviamo in un’epoca in cui le competenze digitali non sono più un optional, ma una necessità. Nelle scuole italiane, specialmente in quelle che si occupano di formazione creativa, l’urgenza di innovare è diventata evidente. La Scuola di Alta Formazione Artistica "Le Grand Chic" di Verona ha deciso di abbracciare questa sfida e trasformarla in un’opportunità concreta per studenti e docenti.

Introduzione al cambiamento digitale nella scuola

Negli ultimi anni, l’insegnamento della progettazione moda a Le Grand Chic si è trasformato profondamente, integrando gli strumenti digitali come parte essenziale del percorso formativo. Con la classe seconda, abbiamo costruito un programma che valorizza l’uso dell’aula informatica per esercitazioni pratiche di disegno tecnico vettoriale, preparando gli studenti alle richieste reali del mondo creativo contemporaneo.

Sebbene si creda spesso che chi è nato nell’era digitale sia “naturalmente digitale”, la realtà che osserviamo ogni giorno è ben diversa: molti ragazzi e ragazze si avvicinano a computer, software e dispositivi con diffidenza o timore, pronunciando frasi che potremmo aspettarci da persone molto più grandi.

In un contesto lavorativo in costante e rapida evoluzione, è fondamentale che la scuola formi non solo all’uso degli strumenti, ma soprattutto a un atteggiamento consapevole e critico verso la tecnologia. Non possiamo prevedere quali software, piattaforme o intelligenze artificiali utilizzeremo tra pochi anni, ma possiamo (e dobbiamo) educare alla flessibilità mentale, all’autonomia operativa e al pensiero critico digitale. È questo il vero obiettivo della nostra innovazione didattica.

Il ruolo del VET Innovation 2024 nella trasformazione tecnologica

Nel 2024, grazie al progetto VET Innovation 2024 promosso dalla Regione Veneto, la Scuola Le Grand Chic ha potuto rinnovare completamente il laboratorio informatico. Le postazioni sono state potenziate con tavolette grafiche e software specifici per la progettazione digitale, inclusi programmi di CAD e grafica vettoriale. L’intervento ha migliorato l’accessibilità, l’efficacia della didattica e reso l’ambiente ancora più inclusivo con l’introduzione di lavagne interattive in aula.

Software accessibili, soluzioni intelligenti

L’accesso ai software professionali rappresenta però una sfida, soprattutto per le scuole di formazione iniziale: le licenze Adobe, pur essendo standard di settore, sono spesso troppo costose. È per questo che abbiamo scelto di investire in Affinity Designer, acquistando una licenza per ogni postazione. Una scelta sostenibile.

Esperienza in aula:
quando il digitale diventa una risorsa inclusiva

A dire il vero, all’inizio non sapevamo come le nostre studentesse avrebbero reagito all’idea di passare circa tre ore a settimana sedute di fronte a un computer, con una tavoletta grafica tra le mani (decisamente ostica da usare nelle prime settimane) e un software tutto da imparare, con l’obiettivo di lavorare in modo “reale”, cioè utilizzando principalmente scorciatoie da tastiera e flussi operativi professionali.

Quando una classe percepisce un’attività come poco interessante, è spesso difficile mantenere un coinvolgimento costante per tutta la durata della lezione, soprattutto se si tratta di sessioni lunghe. E invece…

Dopo le prime due o tre lezioni (vissute con un po’ di frustrazione, com’è naturale) qualcosa è cambiato. Le ragazze hanno cominciato ad appassionarsi davvero. Alla fine del programma, in aula regnava un silenzio concentrato e produttivo, tanto che non volava una mosca.

Per rendere più sostenibile l’impegno, a metà lezione proponiamo una pausa di circa 10 minuti, durante la quale le studentesse si alzano, si rilassano, chiacchierano o semplicemente si rigenerano. Inoltre, durante la parte pratica, dopo la spiegazione, viene attivata una playlist musicale selezionata proprio da loro — sempre in linea con l’ambiente scolastico — che trasforma l’aula in uno spazio di lavoro ma anche di benessere e leggerezza.

A fine anno, la classe ha ricevuto anche un voto etico ottimo, a riconoscimento della serietà e della passione con cui ha affrontato il programma. Questo primo esperimento è stato un successo: ci ha confermato che, se guidate con fiducia e strumenti adeguati, le nostre studentesse non solo si adattano, ma si superano.

Accessibilità e nuove opportunità

Un altro risultato meraviglioso di questo approccio riguarda alcune ragazze con difficoltà disgrafiche certificate: il lavoro digitale, grazie alla precisione e versatilità del disegno vettoriale, ha permesso loro di esprimere pienamente il proprio talento, superando i limiti tecnici e migliorando visibilmente il rendimento scolastico.


Come nasce il cambiamento:
tra idee, fiducia e una scuola che ascolta

Qual’è il mio percorso e ruolo come insegnante alle Grand Chic di Verona

Come illustratrice e designer professionista, dal 2021 ho il privilegio di insegnare progettazione moda presso Le Grand Chic, la stessa scuola in cui, dopo il diploma al Liceo Artistico U. Boccioni, ho intrapreso il mio percorso formativo come fashion designer. Qui ho conseguito l’Attestato di Qualifica Professionale, riconosciuto dalla Regione Veneto e valido a livello europeo.

Educare al futuro

Fin dal mio primo anno d’insegnamento, ho sentito forte l’urgenza di avviare un cambiamento: offrire alle nostre studentesse e ai nostri studenti l’opportunità di entrare in contatto con il mondo digitale e di scoprirne appieno le potenzialità. Credo profondamente che creatività e tecnologia debbano procedere insieme, alimentandosi a vicenda.
Ma questo non è un lavoro che si svolge se a direzione non ci sono persone di ampio sguardo piene di passione per il loro lavoro e con una visione verso il futuro. E quella persona è incarnata dalla Direttrice Giovanna Cappelletto, che negli anni ha costruito intorno a se una rete di insegnanti appassionati che porta come primo pensiero il benessere dello studente e la sua crescita per entrare in un mondo reale.

  • Capita spesso che io mi presenti nel suo ufficio trafelata, con l’entusiasmo di chi ha appena avuto un’idea fondamentale, e annunci:
    “Giovanna, abbiamo bisogno di nuovi computer, perché voglio insegnargli l’ABC della grafica digitale!
    Giovanna, servono le tavolette grafiche: così si abituano e sbalordiranno gli studi dove andranno a lavorare!
    Giovanna, ci serve un software per disegnare... subito!”

    E la sua risposta, immancabilmente, è sempre la stessa, accompagnata da uno sguardo deciso e rassicurante:
    “Ok, Michela. Se dici che serve, ora troviamo il modo.”

    Ed è così che Giovanna – insieme a Sabrina – trascorre intere estati a districarsi tra la giungla della burocrazia e scadenze impossibili, pur di trovare i fondi e trasformare le idee in realtà.

    Poi arriva settembre, e io, ancora con le valigie da disfare, entro a scuola. Lei mi accoglie con un sorriso da un orecchio all’altro e mi dice:
    “Scendi in aula computer… abbiamo tutto!”

 
 

A Le Grand Chic l’innovazione non si limita alla tecnologia. È il frutto di una collaborazione viva tra docenti e direzione, in un ambiente che mette al centro il benessere dello studente e la sua crescita personale e professionale.

Perché educare oggi significa costruire ponti tra creatività e tecnologia, tra visione e realtà.

E noi? Non vediamo l’ora di ampliare la nostra offerta formativa e trovare sempre nuovi modi per prepararle con entusiasmo al mondo reale.

 
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